Dorsoduro 898
Rio Terà Foscarini
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Il giorno 24 aprile, un venerdì, con tutte le classi della
Scuola media partiamo per un viaggio di istruzione in Friuli-Venezia Giulia. L’itinerario prevede tre tappe fondamentali, due di
interesse storico, Redipuglia e San Sabba, la terza di interesse geologico
naturalistico, la Grotta Gigante.
Poco dopo la partenza da Venezia, il pullman avanza sotto lo
scroscio della pioggia. Temiamo per il nostro viaggio ma, per fortuna, appena
giunti a Redipuglia, ci accoglie il sole. Visitiamo il Sacrario, con la tomba di Emanuele Filiberto di
Savoia-Aosta, comandante della 3aArmata. Risaliamo poi i gradoni della monumentale scalinata in cui
sono disposte le salme dei 40.000 caduti, noti e ignoti, tra cui l’unica donna,
la crocerossina Margherita Kaiser Parodi Orlando. Proprio la sua tomba colpisce
molto i nostri ragazzi, forse perché donna o forse per la sua giovane età,
ventun anni. Una ragazza di seconda cerca tra le lapidi quella
del suo trisnonno, utilizzando le informazioni che suo nonno le ha scritto su
un foglio: e lo trova! Poi, dopo aver visitato il Museo della Guerra, ripartiamo
per San Sabba.
Qui il clima, inizialmente allegro, cambia improvvisamente.
Se in un primo momento abbiamo dovuto raccomandare ai ragazzi serietà e contegno,
poi ci accorgiamo che l’ambiente, severo e cupo, li ha colpiti. Qualcuno esce piangendo dalla Stanza delle Croci, dopo aver
letto le lettere dei prigionieri. Un ragazzo di terza, mi chiede semplicemente
–Perché?- e rispondere non è facile. Ma il tempo incalza, dobbiamo andare, ci aspetta il pranzo e
poi la visita alla Grotta Gigante.
Qui il gruppo ritorna allegro e un po’ esuberante ma,
inoltrandosi giù per la discesa bisogna far silenzio per ascoltare la guida.
L’ambiente è grandioso, quasi fantastico, si resta con la sensazione di essere
piccoli davanti a questi spazi enormi, riccamente decorati come una cattedrale
gotica. E anche l’antichità di questa meraviglia ci fa sentire come un istante
nel tempo.Poi la risalita, breve ma faticosa fino all’uscita.
Stanchi, ma soddisfatti, riprendiamo la strada verso casa.